L’ideogramma che rappresenta il Fuoco è quello delle fiamme che si elevano verso il cielo. La fiamma che ascende, il lampo veloce che solca il cielo, il sole alto nel cielo che irradia calore illuminando ogni cosa terrena per renderla manifesta, le stelle che indicano la rotta ai marinai. E’ intangibile e sempre cerca di elevarsi verso l’alto.
E’ figlio del Legno, genera la Terra con le sue ceneri e la sua lava, domina il Metallo che viene fuso ed è dominato dall’Acqua che lo spegne.
E’ l’amore e la passione, è calore e la luce, è il sapere e la trascendenza. Il Fuoco illumina per accedere alla fiamma interiore. Simbolo di purificazione, usato come veicolo finale per cremare i morti, segna il passaggio dallo stato fisico a quello spirituale.
Il potere di riscaldare, di produrre energia e di trasformare, non si verificano quindi solo a livello di trasformazioni termodinamiche, ma anche sul piano affettivo, con la capacità di irraggiare, cioè di facilitare gli scambi interno/esterno, come le informazioni sensoriali (tattili,visive, uditive), emozionali (simpatia,buonumore) e concettuali (trasmissione di parole ed idee).
Ma il Regno del Fuoco si distingue nettamente dagli altri quattro regni, assumendosi il compito di intermediario tra il Divino e l’Umano.
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